Il 24 febbraio, la Russia di Putin ha lanciato il suo attacco all’Ucraina, lasciando l’intero mondo completamento attonito. I bombardamenti non si fermano e non sappiamo realmente quando tutto questo possa finire. Le reazioni non si sono lasciate attendere. Anche le aziende videoludiche di tutto il mondo sono scese in campo per provare a dare un segnale.

Le aziende in Ucraina in prima linea

le prime a dare un segnale, sono state per forza di cose, tutte le aziende coinvolte direttamente all’interno del paese. Queste si sono viste letteralmente strappare da un giorno all’altro, tutti i sogni e i progetti futuri. Tra queste possiamo menzionare Natus vincere, nota organizzazione esport con sede a Kiev, che ha subito interrotto le proprie attività, raccogliendo l’iniziative benefica di Return Alive Foundation per sostenere il popolo e  l’esercito ucraino in questo scenario surreale. Nella nota ufficiale si legge:
“La Russia ha attaccato l’Ucraina. E ora ci sono ostilità che prendono vite umane e distruggono destini reali sul territorio del nostro Paese. Siamo devastati. Il nostro obiettivo principale, in questo momento, è cercare di mantenere la calma e prenderci cura di noi stessi.Siamo tutti insieme in questo. E insieme ce la faremo.”

UESF interrompe le competizioni

Allo stesso modo anche la Federazione Ucraina Discipline Elettroniche (UESF) ha sospeso ogni tipo di attività legata a videogiochi. Solo un anno fa, la federazione aveva addirittura ottenuto il supporto nazionale e delle autorità per organizzare competizioni ufficiali. Incredibile pensare come tutto sia tristemente cambiato nel giro di pochi giorni.
Anche Weasel Token, azienda produttrice di videogames fondata Alexander Molodkin con sede a Kiev si è dovuta fermare. “È praticamente impossibile lavorare”, ha detto Molodkin “Nel momento in cui provi a concentrarti su qualcosa che non riguarda la guerra, la tua mente continua ad allontanarsi e i tuoi pensieri tornano ad essa. Più di mezz’ora di lavoro è semplicemente impossibile”.

Il mondo gaming a supporto dell’Ucraina

Non solo le aziende locali, ma la maggior parte di quelle provenienti da tutto il mondo hanno voluto esprimere solidarietà e provare a sostenere con aiuti concreti l’Ucraina.
Ubisoft ha anticipato gli stipendi a tutti i sui dipendenti Ucraini oltre a rendere disponibili alloggi per i suoi lavoratori nei paesi al confine. Inoltre il 1 marzo la società ha donato circa 221.000 dollari alla Croce Rossa ucraina e a Save the Children.

Anche 4A Games (Metro) ha spostato la sua sede e i suoi dipendenti dall’Ucraina a Malta. CD Projekt Red, azienda polacca che tra i tanti successi ha sviluppato The Witcher e Cyberpunk 2077, ha promesso 1 milione di zlotych polacchi (circa 230.000 dollari) per gli aiuti umanitari e ha dichiarato che provvederà presto alla sospensione della vendita dei sui giochi in Russia.
Lo sviluppatore di giochi Brandon Sheffield ha annunciato il “Bundle For Ukraine“, una raccolta di giochi di diversi sviluppatori che doneranno i suoi proventi a enti di beneficenza che curano le vittime del conflitto in corso in Ucraina. E ancora iniziative simili sono  arrivate GSC Game World (Stalker), Bungie (Destiny), Beetlewing (Slipways). Wargaming ha addirittura stanziato 1 milione di dollari di aiuti. Anche The Pokémon Company si è unita alle iniziative in favore dell’Ucraina, disponendo una donazione immediata di 200.000 dollari in favore dell’associazione umanitaria GlobalGiving, la quale si occupa di fornire sostegno a bambini e famiglie colpite dalla crisi.

Our hearts go out to the kids & families of Ukraine 💙💛

L’appello e il boicottaggio contro la Russia

Nonostante tutti questi e molti altri aiuti e supporti da parte delle aziende di tutto il mondo, Il governo ucraino ha sollecitato le compagnie di videogiochi a tagliare fuori il mercato russo. Importantissimo a riguardo l’annuncio di EA Sports, arrivato Mercoledì che ha dichiarato che avrebbe rimosso club e squadre nazionali associate alla Russia da tutti i suoi giochi(FIFA e NHl su tutti).
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Come già menzionato in precedenza, CD Projekt Red ha dichiarato che avrebbe sospeso le vendite dei suoi giochi in Russia e Bielorussia.
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Segue Nintendo, che sceglie di sospendere i pagamenti in rubli all’intero del suo eShop. I giocatori russi non più acquistare videogiochi, DLC e altri servizi digitali per Switch, e il Nintendo eShop locale è stato messo in modalità di manutenzione.
Anche Apple ha interrotto le vendite di tutti i suoi prodotti in Russia affermando di essere al fianco di “tutte le persone che soffrono a causa di questa violenza”. Oltre a questo blocco delle vendite di iPhone, iPad, Mac e di tutti gli altri prodotti, Apple ha affermato di aver anche intrapreso una serie di azioni in risposta all’invasione.

Microsoft e Samsung: risposta importante

Le ultime ad unirsi, Microsoft e Samsung che hanno deciso di sospendere le vendite dei loro prodotti in Russia a seguito dell’aggressione militare. La società di Redmond ha affermato di aver sospeso a tempo indeterminato tutte le nuove vendite di prodotti e servizi Microsoft in Russia. Inoltre, si legge nel post, Microsoft si sta coordinando strettamente e sta lavorando al passo con i governi degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e del Regno Unito per stabilire molti aspetti delle sue attività in Russia in conformità con le decisioni sulle sanzioni governative. Ulteriori misure verranno adottate man mano che la situazione continuerà ad evolversi. Importante anche la risposta di Samsung, che decidere di interrompere non soltanto la produzione e vendita di smartphone, ma anche elettrodomestici, chip(attualmente primo produttore mondiale) e tanto altro. Nel contempo, l’azienda ha affermato di essere protagonista di diverse donazioni allo scopo di aiutare la popolazione ucraina: “I nostri pensieri sono con tutti coloro che sono stati colpiti e la nostra priorità è garantire la sicurezza di tutti i nostri dipendenti e delle loro famiglie. Abbiamo in programma di sostenere attivamente gli sforzi umanitari nella regione, compresi gli aiuti ai rifugiati. A tal fine, stiamo donando 6 milioni di dollari, incluso 1 milione di dollari in prodotti di elettronica di consumo, nonché donazioni volontarie dei nostri dipendenti”.

Le reazioni del mondo eSports

Anche il mondo delle competizioni non è rimasto a guardare. Quasi l’intera ecosistema eSports ha escluso tutti gli atleti e vietato ai team russi di partecipare ai loro eventi. Inoltre numerose le interruzioni o le cancellazioni degli eventi nella regione CIS, che comprende Russia e Ucraina. Riot Games (League of Legends, Valorant), la quale ha immediatamente bloccato il Valorant Champions Tour che si sarebbe dovuto tenere anche in Russia.

Articolo a cura di:
Francesco Basile