Atomic Heart, videogioco ispirato a Bioshock, è stato al centro di discussioni non relative ad aspetti videoludici, soprattutto dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina scatenato dalla Russia. Il videogioco ha raccolto nel corso degli anni una serie di accuse e storie poco edificanti, portando l’Ucraina a chiedere la sua messa al bando.

Accuse e retroscena di Atomic Heart

Da quando Atomic Heart è stato annunciato quattro anni fa, sono emersi dei retroscena che fanno ancora discutere. Oggi nel clima di tensione tra Ucraina e Russia tutto ciò si è accentuato. Secondo alcune accuse non confermate ufficialmente, il videogioco sarebbe stato sviluppato con il supporto economico della Gazprom e di società statali russe, creando preoccupazioni riguardo alla potenziale raccolta di informazioni sui dati degli utenti e alla possibilità di trasferirle a terzi in Russia. Inoltre, il denaro raccolto dagli acquisti del gioco potrebbe essere utilizzato per finanziare la guerra contro l’Ucraina.

La richiesta di messa al bando

In questo contesto, l’Ucraina ha chiesto a Sony, Microsoft e Valve di eliminare le versioni digitali di Atomic Heart dal proprio territorio. Inoltre, il vice ministro per la trasformazione digitale Oleksandr Bornyakov ha invitato il pubblico occidentale a riflettere sul fatto che il team di sviluppo di Atomic Heart non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica di condanna per le azioni del regime di Putin e la guerra in Ucraina.

In conclusione

La situazione attorno ad Atomic Heart è complessa e controversa. La richiesta dell’Ucraina di bandire il gioco solleva importanti questioni riguardo alla responsabilità delle aziende di videogiochi nei confronti della privacy degli utenti e alla loro partecipazione a controversie geopolitiche. Resta da vedere come evolverà la situazione, ma rimaniamo in attesa di ulteriori sviluppi in merito.

Articolo a cura di:
Alessio Ruggiero