Cyberpunk continua a far parlare di se, ma ancora una volta, non in maniera positiva.
Le settimane che hanno seguito il lancio di uno dei titoli più attesi dell’anno sono state avvolte da un clima a dir poco rovente e non parliamo solo delle critiche mosse dall’esterno ma, addirittura, di una probabile rivolta interna tra i dipendenti di CD Projekt Red e i dirigenti della stessa compagnia.
Come riportato da Jason Schreier su Bloomberg, durante un meeting interno tenutosi il 17 dicembre tra la dirigenza e lo staff della software house polacca,  gli sviluppatori avrebbero chiesto, con toni molto accessi, del disastroso lancio della settimana prima.
Le accuse, secondo la ricostruzione, sono relative  al comportamento dell’azienda (in particolare, l’ipocrisia di dichiarare un gioco pronto e giocabile quando era evidente che non lo fosse su tutte le piattaforme), le deadline irrealistiche e gli straordinari che tutto lo staff ha dovuto sopportare le settimane prima del lancio.
I toni della discussione sembra siano stati davvero infuocati  tanto da portare Jason Schreier a parlare di una vera e propria  rivolta.
Ad aggravare ancora di più ,il già pesantissimo clima che oramai aleggia intorno al gioco, è il ritiro di Cyberpunk da Playstation store annunciato dalla Sony proprio il giorno dopo e del rimborso a tutti coloro che hanno acquistato il titolo nelle versioni PS4 e Xbox One.
Credevate fosse finita qui? E invece no!
In seguito all’annuncio del ritiro, sono partite ben due class-action a cui hanno dato il via principalmente gli investitori, che in sostanza chiedono un risarcimento da parte di CD Projekt RED, motivato dalle “dichiarazioni false e/o ingannevoli” che la compagnia di sviluppo avrebbe rilasciato circa lo stato dello sviluppo del gioco nelle scorse settimane.
La prima azione legale ufficiale arriva dallo studio Rosen Law Firm di New York, mentre la seconda parte dallo studio Schall Law Firm di Los Angeles.
Gli investitori fanno leva principalmente sulla mancata comunicazioni di incompatibilità che il gioco ha dimostrato di avere nei confronti di alcune console(Ps4 e Xbox) e il susseguente danno di immagine che il ritiro e il rimborso ha portato all’azienda e di conseguenza anche a tutti gli investitori. In uno dei documenti relativi alle accuse si legge: “come risultato, le affermazioni fatte dagli accusati sul business, operazioni e previsioni erano materialmente false e fuorvianti e/o mancanti di basi ragionevoli in ogni caso.”
La risposta della CD Projekt è arrivata nella scorse ore.Ecco il comunicato:
“I querelanti chiedono al tribunale di giudicare se le azioni protratte dalla compagnia e dai suoi membri del consiglio di amministrazione in merito alla pubblicazione di Cyberpunk 2077 abbiano costituito una violazione delle leggi federali, ovvero fuorviando gli investitori e di conseguenza facendo sì che questi subissero delle perdite”; si legge nella premessa del comunicato pubblicato dagli autori del gioco che poi chiudono annunciando l’intenzione di difendersi in modo vigoroso da queste affermazioni”.
In conclusione, Cd Projekt ha anche confermato le stime di vendita di Cyberpunk al lancio annunciando che, conteggiando anche tutti i rimborsi effettuati, nei primi 10 giorni di mercato il titolo ambientato nel 2077 ha venduto ben 13 milioni di copie.
Oscar Wilde sosteneva: “nel bene o nel male purchè se ne parli”… possiamo dire che in due settimane Cyberpunk abbia fatto discutere parecchio.
E voi cosa ne pensate?